La Camera approva la legge per l'incompatibilità professionale dell'agente immobiliare

Il voto della Camera, che ha approvato il Disegno di Legge Europea 2018, confermando la versione approvata a dicembre dal Senato, sull'incompatibilità professionale per l'agente immobiliare, accogliendo quindi le richieste della Consulta delle associazioni di settore. 

Al centro dell'attenzione viene posto l'articolo 2 del provvedimento, il quale si concentra sulle norme di incompatibilità degli agenti d'affari in mediazione, in risposta a una richiesta proveniente da Bruxelles, la quale giudica troppo circoscritto l'accesso alla professione nel mercato italiano. La prima versione del teso prevedeva la completa apertura del settore, dando la possibilità a qualsiasi lavoratore dipendente o iscritto a un ordine professionale di fare mediazione. Le associazioni di categoria sono però riuscite a far approvare un emendamento più favorevole, il quale vieta di essere allo stesso tempo agenti, professionisti attigui all'ambito immobiliare e dipendenti, nello specifico delle banche, per contrastare lo sbarco degli istituiti bancari nel campo della commercializzazione immobiliare. 

La legge approvata, prevede un ampliamento delle competenze riconosciute agli agenti immobiliari, i quali avranno modo di potersi occupare di tutte quelle attività relative alla vendita immobiliare, quali ad esempio l'amministrazione di condominio, la consulenza relativa ai mutui, la gestione della locazione e tanto altro. Mentre si introduce una stratta su tutte le professioni, differenti rispetto all'agente immobiliare, ma attinente allo medesimo settore, quali ingegneri, architetti, dipendenti di banche e assicurazioni, avvocati e commercialisti esperti in valutazioni immobiliari. Viene quindi vietato l'incrocio tra la mediazione immobiliare e l'attività imprenditoriale riguardante la produzione, la vendita, la rappresentanza o la promozione di beni afferenti allo stesso settore. 

Queste novità non sono ancora diventate legge, in quanto dopo le modifiche subite a Montecitorio deve tornare al Senato per l'approvazione definitiva.
La Fiap comunque ha già dichiarato la sua soddisfazione, in quanto il testo esclude dalla mediazione immobiliare istituti bancari, assicurativi, finanziari, di enti pubblici e privati, il che va a favore sia della categoria che dei consumatori.  

 

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