Ex mutui Inpdap: da chi possono essere richiesti


Tra i vari cambiamenti messi in atto con il decreto Salva Italia vi è stata anche la cancellazione dell’organo Inpdap e il conseguente passaggio delle competenze all’Inps.
Innanzitutto per mutuo Inpdap si intende un mutuo concesso a condizioni agevolate per l’acquisto di una prima casa non di lusso o per la surroga di un mutuo esistente aperto con un istituto creditizio sempre per l’acquisto di prima casa.
Nel 2015 la concessione di questa tipologia di mutuo è stata estesa anche ad altre due casistiche, quali: 1) la ristrutturazione/manutenzione dell’unica casa di proprietà, 2) l'acquisto e/o la costruzione di un box o posto auto, il quale non deve distare più di 500 metri dall’abitazione.

Il mutuo Inpdap può essere richiesto da tutti i dipendenti pubblici o pensionati della Pubblica Amministrazione iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali da almeno 12 mesi.
Tra gli altri requisiti necessari per accedere al mutuo è necessario non essere proprietari di qualsiasi altra abitazione sul territorio nazionale.
Per fare la richiesta del mutuo è necessario compilare i moduli forniti dall'Inps e inviare telematicamente la domanda nelle tre finestre temporali dedicate che vanno rispettivamente dal 1 al 10 di gennaio, dal 1 al 10 di maggio e dal 1 al 1o di settembre.

La somma massima erogabile con un mutuo Inpdap è di 300.000€, ed è possibile rimborsare tale cifra entro 10, 15, 20, 25 o 30 anni.
I tassi che vengono applicati ai mutui, che possono essere fissi o variabili, vengono calcolati dall'Inps sulla base del metodo LTV (loan to value), ovvero il tasso varia in funzione del rapporto tra mutuo e valore dell'immobile. 
Il rimborso delle rate deve avvenire tramite MAV precompilati.

Photo Credits: Google Imagine

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