Ristrutturazione e riqualificazione: le differenze a livello fiscale

Spesso utilizziamo i termini "ristrutturazione" e "riqualificazione" come sinonimi, ma in realtà hanno significati diversi, soprattutto a livello fiscale e normativo e di conseguenza comportano implicazioni differenti. 

Ristrutturazione, a da un punto di vista legislativo, indica tutti quegli interventi riguardanti la manutenzione straordinaria, il restauro conservativo e la ristrutturazione edilizia che permettono di usufruire di una detrazione fiscale del 50%.

Il termine riqualificazione, invece, implica, a livello normativo, un miglioramento della prestazione energetica di un edificio, la quale dà accesso alle detrazioni fiscali dell'ecobonus e del sismabonus, con detrazioni che vanno dal 50% all'85%, oltre che al superbonus 110%.

Nello specifico, per interventi di ristrutturazione si intendono quei lavori che per opportunità o desiderio si rendono necessari ma che non influiscono sul miglioramento delle prestazioni energetiche, non si tratta di opere accessorie necessarie alla realizzazione di interventi atti al miglioramento energetico e che non vengano realizzate su parti dell'edificio prive di riscaldamento.

Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione, si tratta di lavori che, al fine di migliorare la prestazione energetica dell'edificio, vanno ad agire sull'involucro edilizio e sull'impianto termico. All'interno degli interventi di riqualificazione, vediamo poi due tipologie di interventi: trainanti e trainati.

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