Perché la Tari costa sempre più?

L'Osservatorio tasse locali di Confcommercio ha raccolto dati secondo i quali emerge che gli scostamenti più importanti si sono verificati in Calabria, Basilicata e Piemonte. Mentre le regioni che sono state meno interessate da questo fenomeno sono Abruzzo e Toscana.
Analizzando la Tari pro-capite, la più alta risulta essere in Lazio, dove devono essere versati 261€, mentre la più bassa spetta al Molise, con una cifra pari a 160€. Attenzione, tasse più alte non sono direttamente proporzionali a servizi di maggior qualità, infatti, i risultati portano alla luce il fatto che nonostante la Tari aumenti, la quantità e il livello dei servizi che vengono offerti dalle amministrazioni non sono sufficienti. Solamente cinque regioni raggiungono la sufficienza e sono Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto.

Anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), si è espresso negativamente nei confronti degli ulteriori aumenti della Tari, affermando che i dati raccolti da Confcommercio, sono lo specchio di come i contribuenti vengano utilizzati come "bancomat" mediante l'imposizione di tasse in aumento constante, su servizi che sono essenziali, come appunto la gestione dei rifiuti, ma con una qualità dei servizi in peggioramento.
Il caso della regione Lazio è sicuramente il più rappresentativo, qui infatti il costo della tassa dei rifiuti è il più caro di tutta Italia, con una crescita del 7%, ma il livello della qualità e della quantità del servizio risulta gravemente insufficiente in quanto fermo a un punteggio di 3,2 su 10.
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