Il cappotto verde che ti fa risparmiare
Grazie a piante ed essenze vegetali coltivate su tetti, terrazzi e pareti esterne puoi risparmiare fino al 15% in bolletta, con un abbattimento del 40% del flusso termico nelle abitazioni e riduzione della temperatura interna fino a 3 gradi.
Questi sono solo alcuni dei risultati del progetto pilota che l'ENEA sta portando avanti nel Centro Ricerche Casaccia.
"Abbiamo realizzato una parete vegetale basata su un sistema estensivo di tetto-giardino e su una struttura autoportante posizionata a 50cm dalla parete dell'edificio della scuola delle Energie, dove svolgiamo corsi di formazione - afferma Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità per l'efficienza energetica - Successivamente abbiamo iniziato lo studio delle interazioni tra le coperture verdi, i flussi energetici, il microclima e il comfort interno, diversificando le specie vegetali".
Il sistema di piante che viene installato su pareti, tetti e terrazzi è risultato in grado di creare un vero e proprio cuscinetto isolante intorno a case e condomini. In questo modo la vegetazione riesce a mitigare i picchi di temperatura durante l'estate, catturando gran parte dell'energia solare, che in questo modo non colpisce più direttamente la superficie dell'edificio. Grazie all'evapotraspirazione delle piante, fino a un litro di acqua al giorno per metro quadrato, si può dissipare una grande quantità di energia termica, che altrimenti sarebbe assorbita dall'edificio e rilasciata sotto forma di calore all'interno dell'abitazione.
Questo sistema permette, durante l'estate, di ridurre fino al 15% di energia per il raffrescamento, mentre durante l'inverno il risparmio per il riscaldamento arriva al 10%, grazie all'effetto camino tra la parete e la coltre vegetale. In pratica una ventilazione naturale che toglie umidità alle pareti esterne e riduce la dispersione termica, oltre al miglioramento dell’isolamento termo-acustico e del comfort abitativo.
Destinare al verde tetti, terrazzi e pareti di singole abitazioni e condomìni significa anche ridurre gli effetti delle cosiddette ‘bombe d’acqua’ - i tetti e i terrazzi infatti rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione permetterebbe di assorbire fino al 50% di acqua piovana regolandone il deflusso nel sistema idrico della città - oltre a migliorare la qualità dell’aria, visto che 25 mq di superficie vegetale generano ossigeno per una persona, mentre 1 mq elimina 0,2 kg di particolato in aria.
“Per molti settori in affanno della nostra economia, compreso quello dell’edilizia, si aprono nuove prospettive di ripresa - continua Campiotti - grazie anche all’introduzione del bonus verde con l’ultima legge di Bilancio, un nuovo incentivo fiscale che permette di recuperare il 36% delle spese fino a 5.000€, sostenute per la sistemazione a verde di singole abitazioni e parti di condominio, un intervento che potrebbe contribuire anche all’aumento del valore dell’immobile stesso”.
Ogni pianta ha una propria tipologia fogliare data da colore, spessore, forma, disposizione sui fusti e ciclo biologico, che determina la quantità di radiazione solare che riesce a captare anziché colpire le pareti dell'edificio.
Questi sono solo alcuni dei risultati del progetto pilota che l'ENEA sta portando avanti nel Centro Ricerche Casaccia.
"Abbiamo realizzato una parete vegetale basata su un sistema estensivo di tetto-giardino e su una struttura autoportante posizionata a 50cm dalla parete dell'edificio della scuola delle Energie, dove svolgiamo corsi di formazione - afferma Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità per l'efficienza energetica - Successivamente abbiamo iniziato lo studio delle interazioni tra le coperture verdi, i flussi energetici, il microclima e il comfort interno, diversificando le specie vegetali".
Il sistema di piante che viene installato su pareti, tetti e terrazzi è risultato in grado di creare un vero e proprio cuscinetto isolante intorno a case e condomini. In questo modo la vegetazione riesce a mitigare i picchi di temperatura durante l'estate, catturando gran parte dell'energia solare, che in questo modo non colpisce più direttamente la superficie dell'edificio. Grazie all'evapotraspirazione delle piante, fino a un litro di acqua al giorno per metro quadrato, si può dissipare una grande quantità di energia termica, che altrimenti sarebbe assorbita dall'edificio e rilasciata sotto forma di calore all'interno dell'abitazione.
Questo sistema permette, durante l'estate, di ridurre fino al 15% di energia per il raffrescamento, mentre durante l'inverno il risparmio per il riscaldamento arriva al 10%, grazie all'effetto camino tra la parete e la coltre vegetale. In pratica una ventilazione naturale che toglie umidità alle pareti esterne e riduce la dispersione termica, oltre al miglioramento dell’isolamento termo-acustico e del comfort abitativo.
Destinare al verde tetti, terrazzi e pareti di singole abitazioni e condomìni significa anche ridurre gli effetti delle cosiddette ‘bombe d’acqua’ - i tetti e i terrazzi infatti rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione permetterebbe di assorbire fino al 50% di acqua piovana regolandone il deflusso nel sistema idrico della città - oltre a migliorare la qualità dell’aria, visto che 25 mq di superficie vegetale generano ossigeno per una persona, mentre 1 mq elimina 0,2 kg di particolato in aria.
“Per molti settori in affanno della nostra economia, compreso quello dell’edilizia, si aprono nuove prospettive di ripresa - continua Campiotti - grazie anche all’introduzione del bonus verde con l’ultima legge di Bilancio, un nuovo incentivo fiscale che permette di recuperare il 36% delle spese fino a 5.000€, sostenute per la sistemazione a verde di singole abitazioni e parti di condominio, un intervento che potrebbe contribuire anche all’aumento del valore dell’immobile stesso”.
Ogni pianta ha una propria tipologia fogliare data da colore, spessore, forma, disposizione sui fusti e ciclo biologico, che determina la quantità di radiazione solare che riesce a captare anziché colpire le pareti dell'edificio.
“Estensiva, intensiva leggera e intensiva sono tre le tipologie di coperture verdi che stiamo sperimentando all’ENEA - spiega Susanna Mariani del Dipartimento Unità per l’efficienza energetica. Abbiamo un particolare interesse per l’impiego sperimentale di varietà autoctone, come rampicanti e sempreverdi, ma anche specie rare selvatiche come l’Echium vulgare, detta anche erba viperina molto amata dalle api, che possono garantire massima tutela della biodiversità, adattabilità alle variabilità climatiche e resistenza alle condizioni di siccità estive”.
Le coperture estensive sono caratterizzate da varietà di piante facili da coltivare che necessitano di poca manutenzione e di un’irrigazione di soccorso, visto che riescono a immagazzinare una grande quantità di acqua. Questo tipo di copertura è particolarmente adatta per pareti e spioventi. Le coperture intensive, invece, prevedono anche l’inserimento di alberi, un’elevata manutenzione e un’irrigazione maggiore. Mentre l’intensivo leggero si posiziona a metà strada tra le altre due varietà di copertura per tipologia di piante e manutenzione.
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