Tendenze: in America spopola lo sharing delle piscine private
La nuova tendenza made in USA si chiama Swimply ed è l'Airbnb delle piscine private: un portale che non affitta case o stanze, bensì vere e proprie piscine.
La piattaforma nasce da una start-up americana ed è disponibile in diversi paesi e stati, come la Florida, la California e il New Mexico, ma anche l'Australia e il Canada.
Il servizio funziona come quello di Airbnb: i proprietari si registrano sul sito e mettono a disposizione la loro piscina, specificando prezzi e orari e inserendo descrizione e foto. A questo punto i clienti possono effettuare la ricerca in base alle loro esigenze.
La tendenza è quella di affittare la piscina in gruppo, ma è vietato organizzare party, inoltre è obbligatorio essere maggiorenni per poter prenotare.
Generalmente i prezzi oscillano dai 20 ai 200 dollari all'ora, i quali variano in base a differenti fattori: dalla location in cui è ubicata la casa alla bellezza della piscina, fino a diversi optional presenti, come scivoli d'acqua, trampolini, idromassaggio e barbecue.
I proprietari che si iscrivono al portale per affittare la propria piscina sono i più disparati: dalla coppia giovane che cerca di arrotondare, all'impiegato che la affitta tutti i giorni quando lui è a lavoro, fino alla famiglia che la rende disponibile mentre si trova in vacanza altrove.
La scorsa estate in California, la piattaforma ha avuto un boom di richieste e alcuni proprietari sono riusciti a guadagnare fino a 12.000$ in due mesi escluso il 10% di quanto versato dal cliente che Swimply trattiene come suo compenso.
Commenti
Posta un commento