Sì alle detrazioni fiscali per le coppie di conviventi
Nel 2016 la Legge Cirinnà ha equiparato le unioni civili al matrimonio, ma non le convivenze di fatto. La convivenza di fatto, nello specifico, è quella tra due persone maggiorenni che siano unite in modo stabile da un legame affettivo di coppia e da reciproca assistenza, sia morale che materiale. Inoltre devono essere coabitanti e avere dimora abituale nel medesimo comune.
Quindi, come sottolineato dall'Agenzia delle Entrate, non è possibile, per i conviventi, usufruire delle detrazioni di imposta o delle deduzioni dal reddito relative agli oneri sostenuti nell'interesse del proprio convivente, siano esse spese mediche, assicurazioni, spese di istruzioni o contributi.
La Legge Cirinnà non ha riconosciuto le convivenze di fatto come le unioni civili e i matrimoni, ma ha voluto comunque attribuire ad esse una rilevanza in merito all'immobile destinato a dimora della coppia. Per questo motivo i conviventi possono usufruire delle detrazioni che riguardano il recupero del patrimonio edilizio, l'acquisto di mobili e il risparmio energetico.
Quindi, nel caso in cui vengano sostenute spese relative a questi tre ambiti, anche se sostenute dal convivente che non è proprietario o detentore dell'immobile, è possibile accedere alle detrazioni. Inoltre, è possibile usufruire dei benefici fiscale anche nel caso in cui gli interventi siano eseguiti su abitazioni diverse da quella principale, a patto che venga esplicato il rapporto di convivenza.
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