Aliquota Nuova Imu

La Legge di Bilancio 2020 ha unificato Imu e Tasi, questo comporta delle novità in merito all'applicazione dell'aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, quindi si avrà una maggiorazione della Tasi.

Dopo l'unificazione di Imu e Tasi, infatti, i Comuni potranno applicare l'aliquota extra dello 0,8 per mille, aggiuntiva rispetto all'aliquota massima dei due tributi, la quale era fissata a quota 10,6 per mille, solo per tassare quegli immobili diversa dall'abitazione principale. 

Sono escluse dall'aggravio tutte le prime case considerate di lusso, quindi quelle appartenenti a categorie catastali A1, A8 e A9, che comunque continueranno a pagare i tributi immobiliari, gli immobili-merce, ossia quelli costruiti dall'impresa e destinati alla vendita, e gli immobili appartenenti alla categoria catastale D, ossia i capannoni e gli opifici. Quindi questi immobili sono al riparo da aggravi di imposta.

Dal 2020, in sostituzione della maggiorazione Tasi, i Comuni che hanno già esercitato tale facoltà tra il 2015 e il 2019, possono aumentale l'aliquota massima dell'1,06%, fino all'1,14% nella stessa misura già applicata nel 2019. Negli anni successivi l'aliquota può essere ridotta.

La facoltà può essere esercitata per gli immobili non esentati dalla Tasi con la Legge di Bilancio 2016. La maggiorazione può essere adottata dal 2020, pertanto diventa stabile, anziché oggetto di annuale determinazione normativa. Resta necessaria una "espressa deliberazione del Consiglio comunale", la quale conferma la non tacita rinnovabilità dell'aliquota. Il campo di applicazione della maggiorazione è più ristretto di quello reso disponibile dalla normativa degli ultimi anni, di conseguenza potrebbe emergere una perdita di gettito per i Comuni interessati. 
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