Energie rinnovabili al 45% entro il 2030

 



Il Parlamento Europeo il 14 settembre, ha votato la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, per portare dal 32% attualmente previsto al 45% la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE entro il 2030. 

Nel settore dei trasporti, ad esempio, l’impiego delle energie rinnovabili dovrebbe portare ad una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra, grazie all’utilizzo di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno. L’industria sarebbe chiamata a incrementare l’uso delle rinnovabili dell’1,9% all’anno e le reti di teleriscaldamento del 2,3%. Ogni Paese UE dovrà sviluppare due progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde. I paesi con un consumo annuo di elettricità superiore a 100 TWh dovranno svilupparne un terzo entro il 2030.

In una votazione separata invece, i deputati hanno sostenuto la revisione della direttiva sull’efficienza energetica, legge che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell’UE, aumentando l’obiettivo per la riduzione del consumo di energia finale e primaria. In questo testo  si chiede ai Paesi UE di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria, rispetto ai dati del 2007.

Per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri dovranno stabilire i contributi nazionali vincolanti. Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso misure a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e in diversi settori come ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, e i centri di dati.




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