Subentro: cedolare secca per negozi e uffici?

La cedolare secca, da quest'anno è applicabile anche sulle locazioni commerciali, ma cosa accade nel caso in cui vi fosse il subentro di un nuovo conduttore nel contratto di locazione?

Prendiamo come esempio un caso che è stato sottoposto in un interpello all'Agenzia delle Entrate. Il locatore aveva stipulato un contratto di locazione commerciale nel 2014, con durata 6+6. La società la quale era titolare del contratto ha concesso in locazione l'azienda a un'azienda SRL unipersonale. Il locatore ha quindi chiesto, visto il cambiamento del conduttore, se fosse possibile aderire al regime della cedolare secca, con decorrenza dal subentro del nuovo conduttore del contratto. 

In merito a questo interpello l'Agenzia delle Entrate ha risposto (risposta num. 364 del 30/08/2019) chiarendo che la cedolare non può essere applicata a nessuno di quei contratti stipulati prima del 15 ottobre 2018, i quali non sono arrivati a naturale scadenza.

La Legge di Bilancio 2019, infatti, prevede che la cedolare secca possa essere applicata ai canoni che derivano dalla stipula di contratti commerciali stipulati nell'anno 2019 aventi oggetto immobili appartenenti alla categoria catastale C/1. 

Nel caso preso in esame, la cedolare secca non risulta applicabile in quanto non si tratta della stipula di un nuovo contratto di locazione, bensì di un normale subentro. L'Agenzia, quindi, ha fatto riferimento alla data di stipula del contratto, il quale non è ancora arrivato a naturale scadenza e i cui effetti sono ancora attivi in relazione al nuovo conduttore, senza che il contratto debba essere risolto e senza doverne stipulare uno nuovo. Il contratto originario infatti, non perde la sua validità e/o i suoi effetti, bensì continua ad esistere anche in relazione al nuovo conduttore. 

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