Garanzie sugli arredi, come funzionano?

Districarsi nel mare delle garanzie relative all'arredamento può essere un po' complicato, per questo motivo con questo post cerchiamo di fare un po' di chiarezza. 

Innanzitutto le garanzie devono rispondere alle normative di riferimento e di valenza internazionale promulgate dall'Unione Europea: la prima norma è la garanzia legale di conformità, valida per qualsiasi bene di consumo.
Un arredo, sia esso già completo o debba essere assemblato, viene classificato come un bene di consumo, si può per questo motivo fare riferimento all'art. 128 del Codice del Consumo, per quanto concerne il grado di conformità.  Occorre sottolineare che quando un arredo viene acquistato in un locale commerciale, che sia la grande distribuzione o uno showroom monomarca, non può usufruire del diritto di recesso come accade per gli acquisti online.

Negli articoli 128-135 del Codice del Consumo, troviamo l'obbligo del venditore di consegnare al consumatore beni che siano conformi al contratto di vendita, quindi beni che risultino idonei all'uso al quale sono destinati, devono inoltre aderire alla descrizione fatta dal venditore e devono presentare qualità e prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo. La non conformità viene esclusa in quei casi in cui il consumatore era a conoscenza di eventuali difetti, o se il difetto deriva da istruzioni o materiali forniti dall'acquirente. La garanzia ha durata di due anni a partire dal momento della consegna del bene, inoltre deve essere fatta valere dal consumatore entro due mesi dalla scoperta del difetto. Bisogna quindi conservare la prova di acquisto per poter far valere la garanzia e richiedere le diverse possibili soluzioni per il bene non conforme.

Nel caso in cui un mobile fosse difettoso, il venditore deve prendere in consegna il bene per verificare se il suo malfunzionamento sia dovuto da un vizio di conformità. Per quanto riguarda i difetti che si presentano nei primi se mesi dalla data di consegna, la verifica è sempre a carico del venditore, in quanto si presume che fossero già presenti al momento della consegna. In un secondo momento, qualora si appurasse che il malfunzionamento non dipende da un vizio di conformità, il venditore può chiedere al consumatore un rimborso del costo sostenuto per la verifica; al contrario se viene riscontrato il difetto di conformità, il produttore è tenuto a riparare o sostituire il bene entro un tempo congruo dalla richiesta, senza alcun addebito a carico del consumatore.

Nel caso in cui si trattasse di arredi progettati su misura, essi sono soggetti alla garanzia di conformità, ma devono anche rispondere alle norme del contratto d'opera e del contratto di appalto. Qualora vi fossero problemi, il consumatore deve denunciare il fatto all'artigiano entro otto giorni dalla scoperta di tali problemi e avrà a disposizione un anno per agire in via giudiziale, oppure chiedendo un risarcimento. Nei casi in cui il consumatore scelga di montare lui stesso il mobile e si accorga del difetto solo a montaggio concluso, anche in questo caso il Codice del Consumo lo tutela, dichiarando che il difetto è derivante dalla carenza delle istruzioni di installazione.


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